Gv 13,31-35
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
A proposito di amarci gli uni gli altri come vuole Gesù, sant’Agostino paragona questo amore vicendevole alla solidità di una costruzione, e scrive: «[…] Se casa di Dio siamo noi stessi, veniamo edificati in questa vita per essere poi dedicati alla fine del tempo. […] Mediante la fede, infatti, equivale in qualche modo al ricavarsi dei legni dai boschi e delle pietre dai monti […]. Se questi legni e queste pietre mancassero di reciproca connessione secondo un determinato ordine, se non si prestassero ad un mutuo giustapporsi strettamente, se mancasse la disponibilità ad una reciproca coesione, se in un certo modo non si amassero, nessuno vorrebbe trovarsi qui dentro. Infine, quando ti rendi conto che in una costruzione pietre e legni sono solidamente e ordinatamente combinati insieme, entri sicuro, non temi un crollo. Così volendo Cristo Signore entrare ed abitare in noi, quasi a costruire, diceva: Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri […]. Perciò, per essere tratti fuori dal cumulo dannoso della vostra rovina, amatevi gli uni gli altri». (Sant’Agostino, Discorso n. 336).
Suor Stella Maria psgm