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Commento al Vangelo - Domenica 10 Gennaio 2021


Mc 1,7-11


In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».



Nel vangelo di questa domenica, l’evangelista Marco, ci ricorda le parole che Dio Padre rivolse a Gesù: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Certamente, è la grandissima umiltà di Gesù, che “cattura” il compiacimento del Padre, perché il Cristo si è fatto obbediente fino alla morte di croce per compiere il volere di Dio (cfr Fil 2,8). Anche noi, dunque, sforzandoci di seguire le orme che Gesù ci ha lasciato (cfr 1Pt 2,21), cerchiamo di rimanere alla scuola del vangelo per imparare dal Cristo come compiacere Dio. Santa Faustina racconta: «andai davanti al SS.mo Sacramento e, come la più grande miseria e nullità, Lo pregai di aver misericordia e di degnarsi di guarire e purificare la mia povera anima. D'un tratto udii queste parole: « Figlia Mia, tutte le tue miserie sono state bruciate nel fuoco del Mio amore, come una pagliuzza gettata in un immenso incendio. E con questo umiliarti attiri su di te e su altre anime tutto il mare della mia Misericordia ». E risposi: « Gesù, plasma il mio povero cuore secondo il Tuo Divino compiacimento».



Suor Stella Maria, pfsgm

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