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Commento al Vangelo - Domenica 28 Novembre 2021


Lc 21,25-28.34-36


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.

Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».





Riguardo all’incoraggiamento che Gesù ci dà nel vangelo di oggi, quando dice: “risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”, è interessante leggere la riflessione sulla virtù della Speranza che fa il santo Curato d’Ars: «è vero, fratelli miei, che sant'Agostino ci dice che, anche se non ci fosse un Cielo da sperare, nessun inferno da temere, egli non smetterebbe di amare il buon Dio, perché è infinitamente amabile, e merita di essere amato. Tuttavia il buon Dio, per incoraggiarci ad attaccarci a Lui e ad amarlo al di sopra di tutte le cose, ci promette una ricompensa eterna. Se noi esercitiamo degnamente questa funzione così bella, che costituisce tutta la fortuna dell'uomo sulla terra, noi prepariamo la nostra felicità e la nostra gloria nel cielo. Se la fede ci insegna che Dio vede tutto, e che Egli è testimone di tutto ciò che facciamo o che soffriamo, la virtù della speranza ci fa sopportare le nostre pene con una completa sottomissione alla sua santa Volontà, col pensiero che ne saremo ricompensati per tutta l'eternità. Noi vediamo che fu proprio questa bella virtù che sostenne i martiri, in mezzo ai loro tormenti, i solitari, in mezzo ai rigori delle loro penitenze, e i santi infermi e malati, nelle loro malattie. Sì, fratelli miei, se la fede scopre ai nostri occhi Dio presente dappertutto, la speranza ci fa fare tutto quello che facciamo, nell'unica intenzione di piacere al buon Dio, col pensiero felice di una ricompensa eterna». (San Giovanni Maria Vianney, https://jean-marievianney.blogspot.com/2013/11/la-speranza.html).



Suor Stella Maria, pfsgm

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