I giorni dello stupore.
È con grande gioia che anche quest’anno ci ritroviamo, uniti in un messaggio di auguri, per lasciarci illuminare dalla luce della nascita di Gesù. Il neonato Signore è un dono straordinario, un dono che non smette mai di sorprenderci e che siamo chiamati a ricevere con gratitudine ogni giorno. Ma non si tratta solo di un dono da custodire: è un tesoro che siamo invitati a riconsegnare, a vivere e a condividere.
La bellezza dei presepi non deve limitarci a un semplice stupore, ma deve infondere nel nostro cuore un battito nuovo, quello dell’amore che trasforma. Natale non è solo una parola, ma una presenza che emana un fascino misterioso e irresistibile, capace di risvegliare anche i cuori più distratti. È un invito che, se ascoltato con sincerità, ci chiama a un cambiamento profondo, a una vita che riflette la luce di quella nascita.
Tutta la terra rivolge lo sguardo, colma di stupore, verso una mangiatoia, dove il cuore trepida, rapito nel contemplare il sonno di un Bambino. Il fascino del Natale, indomito e tenace, resiste a ogni tentativo di smentita. In quella scena di umiltà e luce, possiamo scorgere la verità luminosa della nostra stessa condizione umana, fragile eppure redenta dalla presenza divina.
Perciò il Natale è molto più di un semplice evento: è un messaggio che scuote, un dono che provoca. In quel mistero, Dio non si limita a venirci incontro, ma si fa totalmente uno di noi, condividendo la nostra umanità in modo radicale. Si fa carne, si fa storia, si fa presenza concreta tra noi. È l’invito a entrare in una comunione profonda con Lui, ma anche tra di noi, nella solidarietà e nell’amore che unisce.
Il Natale è l’abbattimento di tutte le barriere che ci separano: l’indifferenza che distrugge le relazioni, la freddezza che rende lontani, l’incapacità di vedere l’altro, di percepirlo come nostro prossimo. È la fine della solitudine che ci imprigiona, l’inizio di una fraternità che non conosce frontiere.
Nei tempi complessi e tortuosi, affaticati e disorientati, spaventati e inquieti che viviamo, non è facile per nessuno cogliere e accogliere l’autentico significato del Natale, il suo inesauribile mistero. Siamo troppo spesso travolti dalla frenesia del quotidiano, dalle paure e dalle incertezze del presente, per fermarci a contemplare quel dono che è la pienezza della speranza. Ma proprio in questi tempi di buio, il Natale irrompe con la sua luce, invitandoci a rinnovare il nostro sguardo, a riconoscere la presenza di Dio che si fa vicino, che ci fa segno di una possibilità di redenzione e di pace.
Questo Natale ci introduce nel Giubileo, un tempo di grazia e di misericordia. È un’occasione per celebrare l’amore di Dio Padre, per sperimentare una speranza autentica e per accogliere la sua sorprendente misericordia.
Come individui e come umanità, spesso abbiamo dato a Dio innumerevoli e ripetuti motivi di delusione. In quanto sue creature, sembra che a volte ci sforziamo di allontanarci dalla nostra natura “a sua immagine e somiglianza”. Se ci fermiamo a riflettere, possiamo facilmente elencare egoismi, conflitti, violenze, odi e guerre che segnano ogni aspetto della nostra esistenza. Eppure, Dio non ricambia con la stessa moneta. Lui è un Padre che non smette mai di amarci, nonostante tutto.
Il Giubileo, ancora una volta, ci invita a ricevere e ad assaporare questa splendida notizia: l’amore di Dio è per tutti. È un amore che non dipende dai nostri meriti, ma che ci rinnova ogni giorno.
In questo tempo di attesa e riflessione, ci viene offerta la fiducia pasquale di una vita nuova, una vita che coinvolge ciascuno di noi. Siamo destinatari di un amore immeritato e, insieme, siamo consapevoli della nostra fragilità.
Ma, al di sopra di tutto, una luce nuova brilla in ciascuno di noi. Non siamo più immersi nella tristezza, perché il Figlio di Dio è venuto ad abitare questa terra e, con Lui, inizia per noi una storia di amore senza fine.
Proprio subito dopo il Natale, domenica 29 alle 16.30, in comunione con Papa Francesco, daremo inizio in Cattedrale al Giubileo, per diventare anche noi “Pellegrini di Speranza”.
Che la materna intercessione di Maria, Madre della Speranza, ci aiuti a vivere un santo e gioioso Natale e un felice Anno Giubilare. Auguri di cuore!
+don Corrado