Gv 20,19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
È questo, e non altro, il fine della Chiesa: la salvezza delle anime, una per una. Per questo il Padre mandò suo Figlio, e «come il Padre manda me, così io mando voi» (Gv 20, 21). Da qui il mandato di predicare la dottrina e di battezzare, perché nell’anima possa abitare, per mezzo della grazia, la Trinità Beatissima: È stato dato a me ogni potere nel cielo e sulla terra. Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandato. «Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28, 18-20). Sono le parole semplici e sublimi della fine del Vangelo di san Matteo: vi è indicato l’obbligo di predicare le verità di fede, l’urgenza della vita sacramentale, la promessa della continua assistenza di Cristo alla sua Chiesa. Non si è fedeli al Signore se si trascurano realtà soprannaturali quali l’istruzione nella fede e nella morale cristiana, e la pratica dei Sacramenti. Con questo mandato Cristo fonda la sua Chiesa. Tutto il resto è secondario. (San José M. Escrivá, La Chiesa nostra Madre, n. 7).
Suor Stella Maria, psgm