LA DOMENICA SULLE SPALLE DEI GIGANTI – a cura di don Giammaria Canu

Domenica, 25 Giugno 2023.

La mano nido.

 

«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date». Il Vangelo di domenica scorsa firmava così la lettera di invio dei Dodici discepoli. Il sigillo è la gratuità e la gratuità di potente ha il fascino di chi ha scoperto di avere un cuore talmente immenso da potersi permettere di perderci, di mettere da parte il profitto, l’utile, il guadagno e godere del solo fatto di avere un cuore così grande! Scoprire la grandezza del proprio cuore: mica una cosa da poco per questi tempi di cosificazione, mercificazione e commercializzazione di tutto, vite umane, emozioni e dolori compresi!

Il sigillo della gratuità (come il sigillo che l’angelo dell’Apocalisse appone sulla fronte per indicare chi è salvato) rende affascinante, credibile ogni testimonianza e ogni nostra missione. Questa settimana quel sigillo si prolunga fino a rispondere alla domanda: l’esperienza di gratuità mi garantisce il premio di una vita comoda? Risposta scontata: no! Spesso sfido le persone a trovare una pagina, una storia, una parola della Scrittura dove si presenta la fede come assicurazione casco sulla vita! Il Vangelo di domenica prossima risponde così: «Neppure un passero cadrà a terra senza il (volere del) Padre vostro». Che vuol dire: siamo nelle mani di Dio, oppure, come mi ha insegnato qualche settimana fa un signore ultranovantenne: «ci ho messo tanto tempo, ma alla fine ho capito la cosa più potente della vita: semus in manos de Attere». La fede non è altro che interpretare ogni paura, ogni caduta o ogni abisso della vita come un procedere passo passo verso l’abbraccio di Dio che non ritira la sua mano ma che la tiene aperta a forma di nido. Così ce lo spiega padre Ermes Ronchi con questa gustosa preghiera:

 

Dalle tue mani

ogni giorno spicchiamo il volo,

nelle tue mani

il nostro volo terminerà ogni volta

perché niente accade fuori di Te,

perché là dove credo di finire, o morire,

proprio là inizia, Signore,

il nido delle tue mani.

 

don Giammaria Canu

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