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Messaggio Pasquale del Vescovo

Nella Resurrezione la fonte di speranza più grande.

Anche quest'anno, pur tra mille difficoltà e insicurezze, abbiamo la grazia di celebrare e vivere la Pasqua di Risurrezione, riconoscendo in questo mistero la vera radice di ogni nostra speranza. 

 

Ancora una volta ci facciamo gli auguri: auguri veri, sentiti, perciò necessariamente accompagnati da una riflessione, proprio per sottolineare quale spessore devono avere. Vale la pena ricordarci che la vera Pasqua è Cristo Risorto.

 

Non possiamo limitarci a scambiare semplici auguri senza avere consapevolezza del Suo sacrificio e del Suo amore. Non possiamo permettere che le nostre scelte ci allontanino da Lui, abbracciando l'egoismo e il buio anziché la luce della Sua risurrezione.


Accogliamo con gioia e speranza la luce radiosa di questo giorno sacro; lasciamoci permeare dalla presenza viva di Cristo risorto, affinché la potente energia del Mistero pasquale possa manifestarsi pienamente in noi, nelle nostre comunità, e in tutto il mondo.

 

In un'epoca segnata dall'incertezza e dalla paura, dove la guerra e l'ansia economica minacciano di offuscare la fiducia nell'umanità stessa, la risurrezione di Cristo si erge come un punto di riferimento saldo. Ma non basta considerare la risurrezione come un esempio da seguire; essa deve essere innanzitutto un principio vitale in grado di trasformare radicalmente le nostre vite dall'interno.

 

Pertanto, in questo tempo di riflessione e di celebrazione, abbracciamo con cuore aperto la potenza trasformatrice della risurrezione di Cristo, lasciando che essa illumini le nostre scelte, ispiri le nostre azioni e ci guidi verso una vita vissuta con autenticità e speranza. Che questo giorno possa essere per noi tutti un rinnovamento interiore e un invito a diffondere la luce e la pace che derivano dalla fede nella risurrezione.

 

Quest’anno nel biglietto augurale che dedico alla Diocesi, cito una preziosa lettura della Pasqua fatta da Melitone di Sardi.


Il vescovo Melitone della città di Sardi in Asia minore, stimato dal popolo come pastore carismatico, alla fine del II secolo dopo Cristo, propose alla sua gente una elegante e sostanziosa omelia sulla Pasqua, l’unica a noi pervenuta. Melitone vedeva nel mistero del Cristo risorto un passaggio dinamico: dalla schiavitù alla libertà, dalla tristezza alla gioia, dal lutto alla festa, dalle tenebre alla luce, dalla schiavitù alla redenzione, con questa dinamicità il credente può dire e dare lode a Dio. Pasqua, dunque, è rinnovare la fiducia vitale nel Dio trinitario è affermare senza paura, ma con orgoglio e onore che vale la pena vivere come Cristo da risorti; la vita che il Vangelo ci propone è rinnovata e per questo buona e bella.

 

Perciò in questa Pasqua, alla luce della passione di Cristo, siamo chiamati a oltrepassare il semplice augurio e ad abbracciare un profondo significato di rinascita e trasformazione.


Troppo spesso restiamo ancorati al passato, senza il coraggio di abbracciare questa nuova vita, senza il desiderio di elevarci e di cercare la vera gioia e pace che solo il Signore può donare, la nostra Pasqua rischia di perdere il suo significato più profondo. La Pasqua ci insegni a guardare oltre le nostre debolezze spirituali e a cercare una nuova via di relazione con gli altri, ispirata al sacrificio e all'amore di Gesù.

 

Quindi, mentre ci scambiamo gli auguri di Buona Pasqua, facciamolo con la consapevolezza che la nostra vera Pasqua è la presenza viva e amorevole di Cristo nelle nostre vite. Che possiamo essere trasformati da questo amore e portarlo agli altri, vivendo una Pasqua vera e profonda, piena di speranza, gioia e pace.

 

Buona Pasqua a tutti, nel nome di Cristo Risorto


+ don Corrado vescovo

Messaggio Pasqua 2024
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